Come muoversi in Togo: ecco i consigli pratici

Apr 19, 2020 | Africa, Togo, Viaggi

Quando si è alle prese con l’organizzazione di un viaggio fai da te in Togo, uno degli aspetti di cui tenere conto maggiormente è quello che riguarda gli spostamenti interni. Sapere come muoversi all’interno di un Paese che conta strade sterrate e lunghi tratti asfaltati sottoposti a drastiche e reiterate manutenzioni, è in effetti di vitale importanza per riuscire ad ottimizzare il proprio tempo a disposizione, risparmiare denaro e imparare a districarsi, con eleganza, in qualsiasi situazione, anche la più contorta. Se hai già avuto modo di calpestare il terreno polveroso di un qualsivoglia Paese africano, sai sicuramente di cosa sto parlando.

Proprio per questo motivo, nell’articolo che segue ho stillato una serie di consigli pratici su quali mezzi di trasporto è meglio utilizzare per raggiungere, salvo imprevisti, sempre dietro l’angolo, la destinazione prescelta. Diamo il via alle danze!

Come muoversi in togo: la moto-taxi

Se alloggi in città o in un piccolo centro abitato e desideri spostarti di alcune centinaia di metri o di qualche chilometro per recarti al mercato o in qualche negozio del quartiere, non puoi certamente esimerti dal salire sulla scomoda sella di uno zémidjans, comunemente chiamato moto-taxi o taxi-moto, in francese.

Si tratta di un trabiccolo a due ruote un pò datato adibito al trasporto di persone per il cui utilizzo non è richiesto l’uso obbligatorio del casco, considerato, come la cintura, un optional. In ogni caso, se ne hai l’opportunità, ti suggerisco di procurartene uno per proteggerti da eventuali cadute accidentali. Nel caso rimanessi a piedi, ti è sufficiente scendere e salire su un’altra.

I conducenti, spesso giovani ragazzi alle dipendenze di uno sfruttatore, si annunciano con il suono ripetuto del clacson accompagnato dall’inconfondibile grido: “Taxi, taxi”. Non dimenticarti che sei yovo, una persona dalla carnagione bianca e di conseguenza la tariffa che ti può essere richiesta per un passaggio, anche breve, aumenta automaticamente.

In tal caso, onde evitare litigi che potrebbero facilmente innervosirti, ti consiglio di contrattare il prezzo prima di partire. In città me la sono sempre cavata con 150 o 200 FCFA, una cifra ragionevole, per non dire irrisoria. Se all’inizio ti risulterà fastidioso farlo, vedrai che a lungo andare questa pratica diventerà un divertente passatempo.

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Le zémidjans per le strade di Lomé – PhotoCredits @Africanway

come muoversi in TOGO: il taxi e il taxi brousse

Se desideri testare mezzi di trasporto più comodi – spesso solo ed esclusivamente all’apparenza – a venire incontro alle tue esigenze ci sono il taxi e il taxi brousse, una sorta di minivan a nove, dodici o quindici posti che viene solitamente utilizzato per effettuare spostamenti a lungo raggio e per il quale è previsto il pagamento di un prezzo fisso, stabilito in base alla destinazione che si intende raggiungere. In entrambi i casi si tratta di vetture sprovviste di tassametro, guidate da pseudo-tassisti privi di regolare licenza. Va da sé che l’appellativo “taxi”, in Togo, non è del tutto appropriato, almeno per come lo intendiamo noi.

Per fare cassa, infatti, i tassisti si ritrovano costretti a stiparli ben oltre il limite consentito con chiunque abbia necessità di un passaggio. Semmai ti dovesse capitare di salire a bordo – è quasi impossibile che non accada – fai attenzione a dove appoggi le natiche, poichè potresti ritrovarti improvvisamente seduto sulla leva del cambio!

Mentre il taxi è facilmente reperibile un pò ovunque, per usufruire del taxi-brousse è necessario dirigersi alla gare-routière – una sorta di autostazione presente in tutte le città – individuare l’area di sosta del mezzo, presentarsi e consegnare gli eventuali bagagli al conducente, al quale, per gli stessi, è necessario pagare un sovrapprezzo. Penserà lui stesso a metterli in sicurezza, legandoli con dei grossi ganci elastici al portabagagli fissato sul tettuccio del veicolo.

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Il taxi-brousse – PhotoCredits @Gilles_Paire

noleggiare UN’AUTO

Se pensi invece di noleggiare un’auto è bene che tu sappia che al nuovo Aeroporto Internazionale Gnassingbé – Eyadéma di Lomè, inaugurato nel 2016, non ci sono compagnie di autonoleggio alle quali rivolgersi. Neppure le più rinomate Europcar o Hertz, i cui uffici si trovano dislocati nei suoi dintorni. Strano ma vero!

Utilizzando i motori di ricerca hai tuttavia la possibilità di verificare quali sono le compagnie che operano in Togo, scegliere quella che fa al caso tuo ed effettuare la prenotazione online. Indipendentemente dal modello di veicolo scelto e dal tipo di assicurazione stipulata, tutte le compagnie offrono soluzioni in grado di soddisfare ogni tua esigenza. Per guidare in Togo, è necessario avere con sè la patente di guida internazionale, conseguibile c/o gli uffici della motorizzazione o dell’ACI, solo se richiesta almeno un mese prima della partenza.

In Togo, lo confesso, non ho mai imbracciato un volante neanche per scherzo. In qualità di passeggero, però, ne ho viste delle belle. Il modo di guidare dei togolesi è scriteriato e il rischio di essere coinvolti in incidenti con proprietari di veicoli non coperti da un’assicurazione è una probabilità da non sottovalutare. Con questo, ovviamente, non voglio scoraggiarti, ma è bene che tu sappia come comportarti.

Qualora non te la sentissi di rischiare la pelle, potresti optare per il noleggio di un’auto con conducente, una soluzione semplice e veloce che ti consentirà di eliminare stress e preoccupazioni legate a problemi meccanici, talvolta irrisolvibili anche per il più caparbio e competente dei riparatori. Che dire: guidare o non guidare, è questo il problema!

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Mi chiamo Simone Gentilini e sono un bolognese DOC nato nel novembre del 1974. Il 4 per essere precisi, la Giornata dell’Unità Nazionale e delle Forze armate, quella che un tempo era una festa sentita ma oggi un giorno qualsiasi presente sul calendario.
Nella vita svolgo un fricandò di attività che, seppur con qualche affanno di troppo, mi consentono di vivere la mia vita in maniera dignitosa.
Sono un operatore socio sanitario, un insegnante di lingue straniere e un accompagnatore turistico.

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